C’è ancora una cosa che vorrei dire su Lucy: si trova in una pagina che non è stata citata mercoledì sera, durante l’incontro dedicato a Oh William!
Eccola.
“Dopo un po’ ho detto: - William, - e lui: - Che c’è?- E io: - Niente -. Poi ho detto:
- William, ti sei sposato tua madre -. L’ho detto sottovoce.
Si è girato. – In che senso?
Ho detto: - Era come me. Veniva dalla miseria più nera e forse da un padre…era…non so che cosa voglio dire. Però hai sposato lo stesso tipo di donna, William. Con tante persone diverse al mondo che potevi scegliere, tu hai scelto una donna simile a tua madre. Io… io ho perfino abbandonato le mie figlie.
William ha accostato la macchina al bordo della strada. E’ rimasto in silenzio e mi guardava. Ho quasi distolto lo sguardo perché erano anni che non mi fissava più così a lungo. Poi ha detto: - Lucy, io ti ho sposata perché eri una donna piena di gioia di vivere. Eri semplicemente piena di gioia di vivere. E quando ho saputo da cosa arrivavi… quando siamo andati a casa tua quel giorno per conoscere i tuoi e dire loro che ci sposavamo, Lucy, per poco non ci restavo secco, vedendo da cosa arrivavi. Non avevo idea che arrivassi da lì. E continuavo a ripetermi, Ma come fa a essere quella che è? Come ha fatto a venire da questo e a essere comunque così esuberante? – Scuoteva piano la testa. – E continuo a chiedermelo. Tu sei unica, Lucy. Sei ultraterrena. Sai, l’altro giorno, laggiù alle baracche, quando ti pareva di essere catapultata da un universo all’altro o qualcosa del genere? Ebbene, ti credo, perché tu sei ultraterrena. Non esiste al mondo un’altra come te -. E dopo un movimento ha aggiunto: - Tu rubi il cuore alla gente, Lucy.
William ha riavviato la macchina e ha ripreso la strada.
Ci ho pensato un attimo, e mi pareva che la stessa felicità mi avesse sopraffatta il giorno in cui ero salita sulla macchina di Mrs Nash. – Oh Grillo, - ho detto sottovoce.
Ma William non ha più detto niente.” (pp. 147-148)
Che cosa vorrà dire ultraterrena? Non ne sono certo, ma il fatto che l’aggettivo sia scritto in corsivo significa che è particolarmente importante, per chi l’ha pronunciato, credo, ma anche per chi lo ha ascoltato. Io penso che significhi che Lucy è capace di sollevarsi (senza neanche rendersene conto, beninteso) al di sopra delle umane piccolezze ed egoismi: non sa essere invidiosa, e non pensa neppure che lo possano essere altri nei suoi confronti; è sempre generosa e ben disposta verso gli altri, molto più di quanto non sia verso di sé; ammette immediatamente i propri (presunti) errori, ma è sempre disponibile a concedere un’attenuante per quelli altrui. Nulla di ciò che ha ottenuto le sembra meritato: si stupisce che qualcuno glielo riconosca, e gliene è immensamente grata.
Come si vede, Lucy è davvero ultraterrena, pur riuscendo ad essere profondamente umana.
“Ecco, era da dire anche questo” (p. 165)
Gianfranco Bosio